tango autunnale

Ma sì che lo sapevo. Sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui mi sarei sentita così:

Adesso che il tempo sembra tutto mio mio / e nessuno più mi chiama per il pranzo e per la cena, / adesso che posso rimanere a guardare / come si scioglie una nuvola e come si scolora, / come cammina un gatto per il tetto nel lusso immenso di una esplorazione, / adesso che ogni giorno mi aspetta / la sconfinata lunghezza di una notte / dove non c'è più richiamo e non c'è più ragione / di spogliarsi in fretta per riposare / dentro l'accecante dolcezza di un corpo che mi aspetta, / adesso che il mattino non ha mai principio / e silenzioso mi lascia ai miei progetti / a tutte le cadenze della voce, adesso / vorrei improvvisamente la prigione.

Patrizia Cavalli, Poesie, Einaudi, 1999

Quel che non m'aspettavo, dopo i rimuginamenti a giorni alterni sull'amore e sul senso del dare, sono gli inspiegabili influssi della nuova casa (...colpa dei vecchi affittuari?), giacché si stanno verificando eventi eccezionali et bizzarri alquanto.

Vista la grave forma di disordinataggine di cui ho sempre sofferto, mi sono allarmata assai quando mi sono scoperta nella lotta impari contro gli aloni sui fornelli; o nel sistemare i maglioni in base alla pesantezza e al colore. Siffatte frenesie casalinghe m'han sempre destato ignobili sospetti. Inoltre ho l'impulso continuo e irresistibile di comprare fiori e piantine, per poi rinvasarle, annaffiarle, curarle e parlarci tre volte al giorno. Preciso che no, non mi sono invaghita del fioraio.

Semplicemente, converso per cercare di coinvolgere la mia verzura negli affari politici del Paese, quantunque la mie piante non mi sembrino molto ferrate sull'argomento. Le margherite tendono a darmi solo risposte bislacche, l'erica se la ride e il rosmarino preferisce tacere. Sperando che il web potesse illuminarmi, sono andata su google in cerca di risposte, e ho invece scoperto lo splendido blog di Erbaviola. Già smanio per sfogliare il suo libro L'orto sul balcone, edito da FAG.

Pazienza, speriamo che i miei futuri peperoncini e i pomodori siano più loquaci. In caso contrario, confido che la minaccia di cottura sia un metodo sufficientemente persuasivo. Ci terrei ad avere la loro opinione sull'andazzo del mondo, mi sento un po' persa ultimamente.

PS: Volevo parlare di tango, credo, e non di verdure. C'est la vie, i piani cambiano e la realtà danza. Ma lascio lo stesso il titolo, a mò di promemoria per il prossimo post.

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