acqua, terra e realtà


                      foto Norda Brilo

...un Amante che ogni qualvolta si levi
produca finimondi di fuoco da ogni parte del mondo,
sconvolga duecento mari ma non rifugga dall'onde...

Ma si può essere ossessionati da un testo di otto secoli fa (questo di cui sopra sull'Amante, per l'appunto) mentre si leva la muffa dai muri di casa? 
Di certo lo avrei spaventato a morte Jalāl al-Dīn Rūmī, pace all'anima sua di poeta mistico, se mi avesse visto domenica mentre spruzzavo il Muffa-Stop in camera: guanti gialli, mascherina di carta, occhialini protettivi (quelli da piscina, per la cronaca) e cuffia (quella da doccia, sempre per la cronaca).
Una specie di ecoterrorista psichedelica - o psicolabile, a scelta.  
Invocare un amore supremo, rapportarsi all'Altro con spirito e intenzioni "da imperatore" ergo sempre donando, anziché con spirito "da mendicante" sempre chiedendo, mi par facile a dirsi e farsi, specie se il destinatario di tale sentimento è Dio. 
Nel mondo reale, caro signor Rūmī, a donare come imperatori si rischia di perdere tutto, dalla terra sotto i piedi alla testa.

...un Amante che avvolga i cieli come lini intorno alla mano,
coraggioso come leone, valente come Leviatano,
non teme null'altri che se stesso ma con se stesso anche combatte...

Meglio andare a fare una passeggiata al mare, per disintossicarsi dai vapori di candeggina. Giornata splendida, sole e vento freddo che taglia la faccia, il termometro della mia Opel segna 6°C.
Sulla spiaggia qualche famigliola coi bambini, una coppia con un labrador, un motociclista sulle dune e...un uomo nudo che fa ginnastica?!?
Mi avvicino, no, mannaggia la miopia, nudo non è, ha il costume. Braccia in alto, torsioni del busto, corsa veloce, ginocchia al petto. Poi entra in acqua, cauto. Grida forte, è l'adrenalina. Poi inizia a nuotare, bracciate veloci per non congelarsi.
Sulla battigia, la sua compagna lo segue con gli occhi, senza perderlo un momento.
Quando esce, lei lo avvolge in un grande asciugamano bianco e si abbracciano.
Il nuotatore, adesso me ne accorgo, ha i capelli grigi e lunghi, raccolti in una coda.

Percepisco la forza di quella coppia, del loro starsi vicini, o così forse mi va di vedere.
Con le scarpe impastate dall'acqua delle onde e della terra, due elementi sempre distinti e sempre mescolati, penso al divario tra la forza che vorrei avere e le debolezze con cui devo fare i conti; penso alla tragica epifania del lasciarsi e del ricominciare, mentre ricordi di profumi e parole si mescolano alla rabbia di lenzuola strappate.

Mi scappa proprio da piangere, caspita.
Stringo i pugni nelle tasche. Guardo a terra.

Toh!
Ai miei piedi c'è una grande, splendida, stella marina.

...e quando con la sua luce avrà strappato i settecento veli del cuore,
dal suo trono eccelso scenderà il suo grido di richiamo sul mondo,
dal settimo mare fino ai monti Qàf misteriosi
spargerà perle in seno alla polvere.

Commenti

giulio ha detto…
parole sublimi cesellate con grazia femminile....
giulio ha detto…
ero io: http://giulio-stevanato.splinder.com
Aurora ha detto…
Grazie Giulio...

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