e in quel momento, guariamo

Una sola cosa rimpiango dello scorso fine settimana, che ho trascorso a Parma per un seminario di Disegno Onirico tenuto da Maria Grazia dal Porto e Alberto Bermolen: non essere riuscita a scattare nemmeno una foto a questa coppia di pedagogisti eccezionali, con un'intesa ed una generosità fuori dal comune.

Pazienza, mi consolerò coi loro libri - sto leggendo La Fiaba come risveglio dell'Intuizione e Verso una Pedagogia Olistica - anche se devo ammettere che mi capita spesso di pensarli, ho un'immagine di loro due ben chiara nella mente.

Lui: argentino, due occhi intensi color carbone da sciamano. Ti guarda un attimo, trattieni il respiro, e sembra abbia già capito i tuoi guai.
Lei: veneziana, il sorriso più dolce del mondo e due mani capaci di confortarti negli scombussolamenti della vita.

Insieme, sono due persone in grado di risvegliare emozioni nascoste con cura in fondo al cuore; ti prendono per mano per aiutarti a vedere certi nodi dell'anima, e ti trasmettono quella fiducia nuova che è necessaria per scioglierli.
E tutto senza mai una forzatura né un gesto di troppo, con parole gentili e forti allo stesso tempo... impossibile non pensarli come i nonni ideali, i nonni che tutti vorremmo e pochi fortunati hanno avuto, quelli che quando cadi ti consolano e poi ti aiutano ad alzarti per poi correre ancora più veloce.

Mi hanno fatto pensare ad un film della Archibugi, Verso Sera. L'ho visto quasi tre volte, nel tentativo di trascrivere con un po' di precisione il monologo di Marcello Mastroianni, che, nel bel mezzo del '68, impersona un professore universitario incapace di comprendere la contestazione, la ribellione del figlio e soprattutto della di lui compagna... Ecco la scena: la giovane nuora critica, con modi tra l'arrogante ed il seducente, la generazione del vecchio docente. Lui le risponde così:

"Ci siamo sbagliati con voi, vi abbiamo lasciato soli e voi avete imparato cose che noi non sapevamo, e, siccome noi sapevamo tutto, vi abbiamo lasciato la fantascienza, l'oriente, i gialli. Le cose di serie B. La nostra generazione si è arricchita, avevamo la possibilità di ricostruire ma siamo partiti da adulti, non da bambini, senza infanzia.

Eravamo sordi.

Non abbiamo sentito che il compito moderno era di aiutare voi, la prima generazione che tornava a casa senza trovare la mamma ad aspettarli...

E così sei cresciuta strana.

Ti vedi forte, ma sei solo dura.

Tutti ci sentiamo poco amati.
Ma in qualche momento della nostra vita qualcuno si avvicina a noi.

E in quel momento, guariamo."

Commenti

Post popolari in questo blog

quando Teresa si arrabbiò con Dio

una preghiera

maggio