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Visualizzazione dei post da maggio, 2011

questo mio corpo d'acqua

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L’abbiamo ballata e riballata questa canzone durante i seminari di TangoTerapia , tanto che mi pareva reale quella gabbia di cui parla il testo, m'immaginavo dietro sbarre bianche di metallo, sospesa nel vuoto.  Poi un flash. Eh no, caspita, il testo non dice "il mio corpo è dentro una gabbia", bensì "il mio corpo è una gabbia". Che succede se non c'è nessuno a rinchiuderci, a costringerci, ma la gabbia siamo noi stessi ? Che potrebbe succedere se aprissi quella gabbia, che ne verrebbe mai fuori? Azzardo. Ho un'anima liquida, e la prima a smuoversi, la prima ad uscire sarebbe l’acqua stagnante: rimpianti, rimorsi e questioni irrisolte a fiotti. Esperienze che nei giorni pari considero fregature tout-court; nei giorni dispari le prendo per preziosi insegnamenti, lezioni di vita per imparare a non giudicare, perché per essere indulgente con me stessa devo prima essere indulgente con gli altri. Poi c’è l’acqua chiara, quella dell’intuito che a tratti