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Visualizzazione dei post da febbraio, 2009

amore cosciente, ovvero le tragicomiche avventure di una danzatrice sbilenca

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Mi capita sempre più spesso di buttarmi nella danza libera, a casa, dopo il lavoro. Sta diventando un bisogno, una preghiera. Mescolo stili, esploro quel che mi permette il mio corpo e improvviso con gli oggetti, anche. Convinta che fosse inutile lamentarsi per la mancanza di spazio dove ballare, ho iniziato a pensare allo spazio ristretto del soggiorno come una fonte di idee, anziché un elemento di disturbo. E così cerco di integrare nell'improvvisazione - un po' danzando e un po' teatrando - le sciarpe sull'attaccapanni o le sedie; oppure uso il muro o lo schienale del divano per provare a darmi slancio. L'altra sera, durante una di queste mie goffe evoluzioni ho scaraventato a terra un intero ripiano di libri. E anche qualche vecchia bomboniera. Tra l'altro, ancora non mi è chiaro ancora il come . Erronea valutazione delle distanze? Sbadataggine cosmica? Inconscia antipatia verso le suppellettili inutili? Probabilmente. Ad ogni modo, mentre raccoglievo i vo